Visual Merchandaising Umano - i brutti
Snobbare chi ci giudica è cosa buona e giusta; temere il giudizio degli altri come se fossimo sulla passerella di miss padania è cosa malvagia e sintomo di vacillante autostima; affidarsi al giudizio degli altri ha un prezzo talmente basso che anche con una visa electron potremmo riuscire a fare spese folli in paesi in cui non esistono i pos: sarebbe tutto in offerta e con tanto di cicche in omaggio.
I BRUTTI, ovvero quel modello di essere umano che tendenzialmente viene classificato come burino, pappone, magnaccia e simili, che sin dalla tenera età assume fattezze mostruosamente ingombranti, è la categoria che segue e "assurge" a modello di vita questa incomparabile teoria di cui ne fan uno stile certo e di grande successo. Generalmente cresciuti in contesti folkloristici, amano la paccottiglia più di quanto io amo le cinesate; osano abbinamenti dal contrasto arrogante, meglio se di grande firma, sono educati per sorprendere e per apparire e non temono di essere in nessun modo di intralcio all'equilibrio estetico - già compromesso da eco/mostri, mostri marini o mostruose creature di leggendaria provenienza - di una società che ha messo radici nell'Inferno dantesco (cfri Inferno Canto III, vv. 1-9 - Caronte).
La loro forza sta nell'ostentare quello che hanno conquistato, e non importa come, se con il sudore del duro lavoro o con la comodità di un finanziamento a tasso agevolato. Ostentare diventa il sinonimo di sicurezza, ti da la forza di un supereroe che combatte contro il male e la sobrietà, che tuona verso il bello perchè saggiamente c'è chi disse "de gustibus non dispuntandum est".
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