martedì 30 novembre 2010

C'è un Fuccons in ognuno di noi.




Pochi li conoscono. O li ami o li odi. Io ovviamente li amo alla follia. Sono diventati la proiezione della mia vita e ogni volta che mi faccio un filmino i protagonisti delle scenette malate della mia testa sono loro. Sono i Fuccons, famiglia americana di manichini che dagli Stati Uniti si trasferisce in Giappone composta dal padre James, la madre Barbara e il figlio Mickey.
Sono il ritratto della più tipica famiglia americana che in un paese straniero tira fuori tutta l'ipocrisia tipica dei sorrisi plastici dietro ai quali si cela anche l'improbabilità della famiglia ad affrontare una cultura diversa dalla loro. Una sit-com a dir poco geniale capace di estraniare anche il più scettico dei telespettatori. La staticità dei manichini è sapientemente resa dinamica da inquadrature top e doppiaggi esasperati. I dialoghi surreali e i personaggi che orbitano attorno alla famiglia Fuccons sono irripetibili quanto standardizzati protagonisti della nostra stessa esistenza.
I Fuccons sono come noi, i Fuccons siamo noi. Come noi, loro vanno in macchina, vanno al mare, hanno parenti, amici, amanti. Trombano, si divertono, mangiano e bevono. 
Sono prototipi, archetipi, sono manichini: vestono alla moda, sono sempre messi giu da gara come se stessero in vetrina, cercano la bellezza come se fosse la salvezza. Sorridono sempre, sono i principi della diplomazia, esistono solo loro, e non ammettono rivali. Sono il ritratto implacabile dell' egoismo, ma anche dell' ironia, dell' egocentrismo ma anche del trash. I Fuccons sono la proiezione di un mondo apparentemente dinamico, in realtà statico, fermo e saldo a principi e convinzioni che a volte ha del bestiale, anzi del bestiame.
I Fuccons vanno in vacanza anche quando non c'è il sole. I Fuccons si fanno di coca, sono di gesso e sono in barella. I Fuccons si sposano, fanno figli e divorziano. I Fuccons promettono e non mantengono. I Fuccons siamo noi. I Fuccons ti portano fuori a cena e tu come un Fuccons sorridi. Ti amano e l'indomani con il sorriso spariscono. I Fuccons chiamano Chi l'ha visto perchè tutto è bene quel che finisce bene. I Fuccons sono alcolizzati, simpatici e antipatici, bravi, belli e boni. I Fuccons sono italiani, americani, francesi e mongoli. I Fuccons son top. I Fuccons si divertono, festeggiano e si vogliono bene. Regalate un Fuccons a Natale, di quelli buoni però, non gli stronzi.

2 commenti:

Zelda was a writer ha detto...

ecco, regalateli, ma fai bene a specificare!! ché di stronzetti è pieno aggggratis.

Anonimo ha detto...

elogio del fuccons
(comunque non c'è più fuccons di rosco)
... uff non mi si posta...

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